Riposto qui qualche considerazione fatta un annetto fa sulla pagina facebook collegata al forum Visto che la voglia di alien vien parlandone come si suol dire, ho rivisto resurrection. Film molto criticato dai fan della saga. Devo dire che rimango della mia opinione di sempre, ossia ne do un giudizio positivo. Sebbene ad uno sguardo più attento e obbiettivo vi siano alcuni dialoghi di poco spessore tra i protagonisti, e alcuni comportamenti non in linea con le loro caratteristiche. Ad esempio non si spiega perchè chi dirotta e rivende persone in stato criogenico, deva poi allearsi con una cavia ibrida le cui intenzioni non sono chiare, e deva decidere di portarsi appreso un uomo con un alien al suo interno (in entrambi i casi si tratta di soggetti potenzialmente pericolosi, la prima perchè potrebbe fare il tifo per gli alieni, il secondo in quanto incubatrice vivente di un alieno). Non si spiega neppure questo grande senso di responsabilità verso il pianeta natale. In fin dei conti sono contrabbandieri spaziali senza particolare empatia, senno non riuscirebbero a fare ciò che fanno in cambio di denaro. Queste sono considerazioni inedite. Non mi ero mai fermata a riflettere su questi aspetti, forse perchè del tutto appagata dal prodotto nel suo complesso. L'evacuazione lampo dei militari è un aspetto che riflettendoci, più che seguire una logica razionale e un protocollo di sicurezza mirato al contenimento dei mostri sfuggiti dalle loro gabbie, è più funzionale allo svolgimento del film, altrimenti la pellicola si sarebbe conclusa nel giro di poco con i soldati che sopprimevano i pochi esemplari fuggiti. L'evacquazione dovrebbe essere l'ultima opzione applicabile, qualora non sia possibile contenere in alcun modo la minaccia aliena. Scappare pur sapendo che la nave madre prosegue in automatico verso la terra non mi sembra intelligente, specialmente per un gruppo di scienziati che agisce segretamente ed illegalmente ai confini dello spazio controllato. Ciò non ostante io vedo della buona carne al fuoco, dei contenuti molto significativi, quali la clonazione, l'ibridazione, la simbiosi tra due specie. La protagonista preserva una memoria tramandata dalla stirpe aliena. Seppure inizialmente disorientata ed attratta dalla specie che a lungo ha combatutto, vaghi ricordi di Newt fanno riemergere seppure brevemente, la Ripley un tempo donna, un tempo madre. Colei che si sacrificò per salvare l'umanità, risorge nella carne e nell'anima, mutata, straniera tra i suoi simili, e nel suo pianeta madre. Se tutto questo non affascina... Amo Ripley in tutte le sue sfaccettature. Dall'ufficiale più anziano a bordo quando il capitano non è presente, che deve applicare un protocollo di quarantena contestato da chi sta dall'altra parte del portellone, alla donna disilussa che ha vagato nello spazio per anni, mentre il tempo ha consumato la sua unica figlia, che riaffronta il suo vecchio incubo, diventando per amore madre putativa di un innocente che ha perso ogni cosa, alla superstite che deve combattere ancora una volta il suo vecchio nemico e decide di sacrificarsi portandone lei stessa uno dentro. Persino Ripley 8, il sottoprodotto della carne amo, perchè in realtà non è solo un involucro, è una creatura per metà aliena, per metà umana, collegata ad mente collettiva che riesce a percepire, mentre sentimenti umani a tratti la travolgono.
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